CAD Regione Friuli Venezia Giulia


Presidente Regionale       in nomina

 

Presidente Prov.Udine    Dr.Luigi Morandini

Presidente Prov.Pordenone  Dr. Sergio Zicari

Presid.Prov.Trieste          Dr. Giuliano Vendrame     

Presid.Prov.Gorizia          Dr. Giovanni Glessi

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Organigramma Regionale

  • vice Segretario Amministrativo Signor Rizzi Andrea

 

 

 


143-   Redazionale CAD – 7.06.2010

 

SIGNOR MICHELE SANTORO VA O NON VA?

di Luigi Morandini

 

Il signor Michele Santoro, famoso giornalista e presentatore di “Anno Zero” è, ahilui! nel dubbio amletico: andare o non andare! Ecco la questione: se è più onorevole “acchiappare” i soldi (18.000.000 di €= 1.500 anni dello stipendio di un lavoratore medio!) alla chetichella nel silenzio stampa che lui ha sempre combattuto, oppure “se è più consono alla sua posizione personale e politica, “acchiappare” il vil denaro ma senza trombe mediatiche minacciando diversamente di restare impegnato nella TV spazzatura pagata dagli abbonamenti degli italiani e largamente compensatagli. Quei 18.000.000 suddetti infatti sono solo liquidazione e non c'entrano con il compenso già incassato per condurre le trasmissioni. Quindi il “Bello ciao” è nella più profonda crisi!.

Poiché noi del CAD siamo assolutamente apolitici nella nostra espressione associativa, non ci fare-mo tentare dal commento di tipo politico; però non possiamo tacere il disagio che hanno dovuto provare tutti quei cittadini (e pare siano la maggioranza!) che hanno udito spesso parlar male proprio della parte politica che avevano votato. Bisognerebbe spiegare a questo “Bello ciao “ cosa sia il rispetto per l'avversario e quanta sacralità esprime il medesimo concetto alla latitudine della gente per bene. Il non rispetto delle scelte di diversi milioni di cittadini camuffato in “diritto di opinione” va certamente stigmatizzato e criticato così come il CAD farebbe se il centro destra insultasse i nostri iscritti di fede sinistroide.

Ecco la parola magica: il rispetto. Ora sappiamo quanto costa il non rispetto. Quanto costa l'arbitraria violazione della educazione di base. Ieri supponevamo fosse il corrispettivo del Premio Nobel, oggi invece abbiamo finalmente la vera valutazione: 18.000.000 di €. Questo è quello che si dice preleverà dalle nostre tasche il paladino della riscossa di una inesistente “sinistra” dal nome Michele Santoro, se deciderà di andarsene. E ci va anche di osservare che mentre la paga di un normale operaio è ricavabile dal suo contratto di lavoro collettivo, di questa “mazzetta” ( sempre poggiata sulle nostre tasche!) non ne sapeva nulla nessuno prima dell'uscita del bubbone pestifero.

Nello stesso momento che si richiede ai cittadini italiani e a quelli di tutta Europa grandi sacrifici per non affondare a livello economico il CAD non può far a meno di stigmatizzare questo spreco di denaro. Infatti a ben ascoltare il popolo del centro destra sarebbe bastaso solo un calcio laddove non giunge il sole ad illuminare le illustri chiappe santoriane mentre ad ascoltare il popolo del centro sinistra è una liquidazione che fa a pugni con coloro che non giungono alla fine del mese (e gli uni e gli altri sono sempre quelli che il centro sinistra dichiara di difendere).

Facendo un po' di conti in tasca il “caro michelino della <bella ciao> potrebbe incassare quindi una somma pari a circa 36.000.000.000 del vecchio conio. E non solo! Siamo certi che tra un po' di tempo lo vedremo anche onorevole e poi come parecchi onorevoli della destra o sinistra che sia, avrà case colluse, avrà benefici splendidi, agevolazioni, belle donne ecc.

In ogni caso che il “bello ciao” vada o meno ancora una volta si va a dimostrare che esiste gente tra noi che predica bene e razzola male.

E' ORA DI FINIRLA CON QUESTE RIDICOLE SPEREQUAZIONI CHE GRAVANO VERAMENTE SULLA GENTE CHE LAVORA? CON QUESTI DISAGI INCOMPRENSIBILI TRA IL TRATTAMENTO DEI COSIDDETTI CITTADINI che la legge definisce “uguali!”.

 

Potete ora dire la vostra in merito su questo tema tramite la redazione di METROPOLIS oppure contattando il CAD attraverso il sito web: www.cadsociale.com

 

Ufficio Stampa e Comunicazione

Del CAD Regionale del F. V.G.


127- Redazionale CAD – 08-02-2010 SCUSI! QUI SI GIOCA? OPROSTITE! TUKAJ ZA IGRANJE? Di Luigi Morandini

Esistono due tipi di giocatori. Quelli occasionali indotti al gioco casualmente e i“professionisti” che per gli esperti associano il gioco a problemi di vita o a “inespressa contestazione” verso il sociale .

Tempo fa, per i primi, la Presidenza Nazionale del CAD raccomandava con una provocatoria metafora di non giocare al Superenalotto giunto a premi da capogiro.Basava l’ammonimento sul fatto che costoro potessero essere attirati dalla ricchezza del premio e pertanto indotti a giocare, rigiocare e poi giocare ancora, rincorrendo la cieca fortuna con la possibilità di procurare disagi e debiti per loro e i propri cari. Per i secondi, non vi è -nell’attuale- alcun rimedio clinico. Così come non v’è per il fumo. Sono umane propensioni cerebrali in gran parte sconosciute e perciò invettive, consigli, raccomandazioni,placebo o proibizioni, non sortiscono alcun effetto curativo.

Basta controllare le cifre per darsene conto: il gioco d’azzardo in Italia fattura oltre 50 miliardi di euro all’anno ( cifra pari all’ultima crisi economica nazionale!) e per restare nel mio ambito risulta anche che più di 10.000 corregionali sono abituè del Casinò di Venezia mentre tanti altri affollano le case da gioco slovene. E d’altro canto se per il fumo lo Stato s’è mosso da buon Don Chisciotte e per calcoli di natura elettorale, per il gioco ha fatto si!, qualcosa ma “pro domo suo”. Ha permesso le macchinette nei bar , il Bingo, le scommesse, i “gratta e vinci” i “win for live” e il neonato“Turista per sempre” senza contare l’eterno gioco del Lotto e i nipoti più attuali del Totocalcio, Totip, Super-enalotto e via dicendo. Nel marasma biscazziere, apparentemente il “giocatore” vince; ma lo fa di sicuro lo Stato  che incassa “pizzi legalizzati” da ogni giocatore come fosse una sfacciata roulette francese.Quindi che senso ha creare queste potenti organizzazioni di gioco e poi arroccarsi nella mo-ralità buonistica vietando un sana ed opportuna diffusione di giochi permessi?Il divieto si fonda su un antico testo di legge: R.D. 18 giugno 1931 n. 773, poi ripreso da leggi più recenti che non  variano la matrice e lo spirito della detta norma. Si vieta in definitiva qualsiasi gioco d’azzardo ( cioè con scom-messa di denaro) ma l’idiozia consiste nel fatto che non è possibile definire il “gioco d’azzardo”. La dama, gli scacchi che sono considerati i più puri, si presterebbero a questo equivoco, qualora per ogni partita il giocatore scommettesse un milione di euro.

Superato questo ostacolo  mentale e posticcio è giusto che in Italia vengano liberalizzate le case da gioco. Chi non fuma non lo farà mai, così come chi non gioca non sarà mai indotto al vizio se non sporadicamente. Le masse dei fumatori e dei giocatori professionali sono attestate a numeri quasi certi e scarsamente variabili nel tempo. Perciò è opportuno offrire ai giocatori “professionisti” luo-ghi di sicurezza ( ponendo semmai norme sui massimali da giocare!), e di ciò pare che qualcosa si muova in pentola. Si parla spesso di creare un Casinò per ogni Regione; altre ipotesi ( recente pro-posta del Ministero del Turismo)riguardano l’apertura di case da gioco nelle strutture ricettive di lusso; nella nostra Regione si è parlato di un Casinò a Lignano Sabbiadoro. Insomma: è ora di pen-sare al problema in modo serio . Le case da gioco slovene, per tornare a casa nostra, sono tantissime e tutte piene di italiani che lasciano all’estero grosse somme: somme  che poi ritornano da noi sotto forma di investimenti rilevanti.Infatti stiamo parlando di una Nazione senza autoctone grandi realtà industriali e  produttive, che poggia sul gioco e sul turismo la principale fonte di guadagno per circa un paio di milione di abitanti ( meno di una nostra metropoli!). Quanto disagio in meno per le nostre aziende, spesso subenti l’onta di una allegra concorrenza frontaliera, se si fermasse questa diaspora economica continua! Parliamone! Attraverso la redazione di METROPOLIS o  telefonando al numero telefonico  CAD 345983797  

 

Ufficio Stampa e Comunicazione

Del CAD Regionale del F. V.G.

 



123- Redazionale CAD – 11-01-2010

ITALIANI… BRAVA GENTE ! Di Luigi Morandini

Dal 1955 in poi molti lavoratori italiani di origine siciliana, calabrese, abruzzese e pugliese emigrarono verso l’Europa. In quegli anni s’ebbe il boom dell’emigrazione dei nostri connazionali che raggiunse – si pensi un po’!- la rispettabile cifra di circa 3.000.000 di unità.

La maggior parte di questa forza lavoro salì verso la Germania e la Svizzera.

Oggi in Italia circolano circa 2.000.000 di emigrati da altri Stati del Mondo sfuggiti a guerre, fame, persecuzioni razziali e soprattutto armati del proposito di migliorare la proprie esistenze in una terra che il Pianeta conosce come civilissima e di antica tradizione.

Rosarno Calabro fa parte dell’Italia.E’ una antichissima cittadina fondata nel sesto secolo avanti Cristo dai Greci. Conta circa 15.000 abitanti e sovrastra la grande Piana di Rosarno.

Vi è una fiorente economia agricola e per tale ragione la mano d’opera in gran parte africana per anni ha fatto comodo alla cittadina.

Molti immigrati si sono qui attestati fornendo lavoro a prezzi da vergogna. Guadagno bassissimo, necessità di vivere ed alimentarsi per poter continuare a lavorare li hanno costretti ad accamparsi in luoghi privi d’ogni più elementare struttura abitativa. A vedere le foto mostrate dai media siamo a livello più basso delle più misere stalle, inferiore alle stive delle navi negriere.

Chi ha  permesso questo schifo? Il sindaco della città, il Prefetto della Provincia, i Sindacati dei Lavoratori che vanno in piazza a sventolare bandiere di guerre e a suonare tamburelli, il Presidente della Provincia, il Presidente della Regione, i Magistrati, le Forze dell’Ordine, i giornalisti…erano tutti assenti?

E su questi lavoratori dal colore della pelle nera ( come se averla bianca costituisce un privilegio naturale!) dal sudore agre, dalla rassegnazione all’umiltà, v’è anche qualcuno che ha usato le armi.

Povera gente!

Noi dalla pelle bianca siamo andati nelle loro terre a renderli schiavi, andammo ed andiamo tutt’ora a rubare i prodotti spesso ricchissimi delle loro terre. Li abbiamo costretti a scavare, a morire per darci persino i prodotti finiti. Abbiamo creati i caporali per dominare la masse. Abbiamo armati e ben foraggiati questi ultimi perché poi diventassero nostri complici.

E quando alcuni sono scappati in cerca dell’Eldorado ci siamo lamentati che varcano i nostri confini non protetti da serie leggi statali… e li abbiamo anche affamati e presi a fucilate!.

Pensiamoci un po’ su. Cominciamo a dire che sono esseri umani, riflettiamo sul fatto che coloro che vengono seriamente ad aiutarci (permesso di soggiorno o meno!) ci fanno comodo e alla fine giungeremo a pensare che bisogna dar loro un giusto compenso, la soddisfazione di tornare dal lavoro e trovare un letto sul quale riposare, un po’ di cibo salubre… finiamola di dire “ sono negri” perché con l’andar del tempo ci facciamo la figura degli imbecilli e quella degli “italiani…brava gente!””

Il CAD  è sempre con chi soffre e non si occupa del colore della pelle che comunque racchiude un’anima, un cuore, delle speranze e dei sogni. Si invitano le Autorità a ponderare su questi temi e ad un miglior controllo del territorio. Per uno scambio di opinioni tutti ci  possono contattare attraverso la redazione di METROPOLIS o  telefonare al numero telefonico  CAD 345983797  

 

Ufficio Stampa e Comunicazione

Del CAD Regionale del F. V.G.


IL CAD FRIULI E IL CAD VENETO ALLA SETTIMANA UNESCO PER L'EDUCAZIONE ALLO SVILUPPO SOSTENIBILE

IL CAD Friuli Venezia Giulia e IL CAD Veneto, hanno presenziato  alla Settimana Unesco per l'educazione allo sviluppo sostenibile, nella persona del PRESIDENTE DEL CAD FRIULI "Luigi Morandini".

Sono stati presenti numerosi studenti della terza , quarta, quinta Istituto Marinoni di Udine.

E' intervenuto Ester Jonnis dirigente scolastico,Renata Capria DAronco Presidente del Club Unesco di Udine, Nicolina De Caneva ingegnere,Giorgio Ganis, architetto, Laura Levi Castellini docente.Sono stati trattati i temi :

L'Unesco e la settimana dell'educazione allo asviluppo Sostenibile

Città e abitazioni

La casa sana, quale scelta consapevole

Città e abitazioni

Cittadinanza attiva - Educare alla Salute -conoscenza delle problematiche e prevenzione.

Sono seguite alcune richieste e domande dal pubblico presente.

Il Presidente Gerardo Rosa Salsano ringrazia Luigi Morandini per l'impegno profuso.


Devianza e Bullismo : Iniziativa del CAD Friuli Venezia Giulia

Iniziativa Cad Sociale (Centro Ascolto del Disagio) contro la devianza e il bullismo.
Necessita una maggiore sensibilità nei campi del Sociale. La volontà di fare nei giovani è
forte, tutti alla ricerca di qualcosa o qualcuno in cui credere. Il Cad Fvg proporrà ai comuni di
Udine, Trieste, Gorizia e Pordenone e all'Ufficio Regionale Scolastico
un incontro
urgente per far si che dall'anno prossimo tutti gli studenti delle scuole medie superiori
possano svolgere delle ore di volontariato presso le diverse Associazioni regionali.
Gli studenti che prenderanno parte all'iniziativa, saranno premiati con il riconoscimento
di crediti formativi validi in tutto il percorso scolastico. Gli studenti interessati avranno
dai 15 ai 17 anni e si impegneranno in tutti i campi del sociale: dall'assistenza agli anziani al
sostegno dei minori non accompagnati ai disabili gravi, gli immigrati e i senza fissa dimora.
L'obiettivo è di dare ai ragazzi un'occasione di crescita individuale, proponendo un modello
di vita sana, antidoto contro la devianza e il bullismo.
Il Presidente provincial CAD - FVG .Angela Graziella Pizzimenti.
tel.3920405792

"InformaCAD Friuli" a cura dell'Ufficio Stampa del CAD Friuli Venezia Giulia

 

MININOTIZIE N. 6- ITALIA- Terremoto del lavoro a Nord-Est.
 
-Acqua Vera = 85 licenziamenti;
-Artigiano, in crisi nei trasporti,le imprese in crisi: produzioni ed ordini in calo;
-Anche l'export segna il passo; Cassa integrazione 2008 : in Veneto il boom del 45%;
-Le imprese in mano ad immigrati : Trieste come Prato;
-In Friuli Venezia Giulia decollano i pignoramenti + 35% ;
-A Gorizia la Caritas sta scoppiando per il continuo arrivo degli immigrati;
-Il 40% dei bellunesi teme di perdere il posto di lavoro;
-Più di mille sono gli abitanti di Feltre che chiedono cibi e vestiti;
-A marzo 2009  si sono arrese a Venezia ben 104 aziende: quasi cinquemila persone sono senza lavoro... 
 
Vogliamo continuare l'elenco? L'interminabile elenco della tragedia che come il terremoto piceno-aquilano, sta devastando il parco del lavoro nel Nord-Est?. Fa bene il CAD, ( Centro di ascolto del disagio) con noi solidale, ad annunciarci che "in tutta l'italia" presto diecimila manager saranno senza lavoro.  Siamo sinceramente dispiaciuti ma non possiamo trascurare che questo fatidico numero di 10.000 nelle nostre Regioni riguarda da solo gli operai e gli impiegati. Tutta questa falcidia di braccia e di menti causa disagio, sentimenti malevoli, comportamenti spesso inadeguati alla normale istruzione e rettitudine e via via spinge la gente verso altri "paradisi", verso rovine fisiche ed intellettuali, verso il gioco, verso il vizio e perchè no! verso l'usura o la turbolenza familiare, la disaffezione alla normalità sociale che i giovani fiutano e trasformano con la stretta ottica di una età inesperta motivandoli ai più imi furori : stupri, bullismo, corporazioni di branco ecc. 
Di tutto ciò dobbiamo seriamente preoccuparci.
La nostra Associazione Antiracket Antiusura Antidisagio è a disposizione dei giovani che vogliano impegnarsi con noi nella battaglia del  buon vivere che significa semplicemente : Ordine meritocratico, Giustizia certa, Libertà per se e gli altri e Pace.
Ed è a disposizione dei disagiati di qualsiasi età per consigliarli, talvolta risolvere con loro probemi che la solitudine suggerisce di abbandonare, che la stanchezza del confronto impari esorta al "lancio della spugna".
Coccoliamo gli anziani con pazienza come loro hanno fatto con noi bambini e senza l'assurda pretesa di giudicarli prima d'aver ascoltato il loro tragico resoconto di una vita, talora piena di sofferenza e calci in faccia.
 
Telefonateci ai numeri  3771102079 - 34559833797. 

 

 

INFORMACAD 9

 

IL CITTADINO SOVRANO: EVVIVA LA DEMOCRAZIA! ( C.U.)

 

Il primo cittadino di Trieste, tale Roberto Dipiazza,attraverso le pagine del Piccolo, il giornale locale, annuncia alla popolazione che andrà " a Strasburgo se me lo ordina Berlusconi".

Tutto qui caro sindaco di Trieste? Ha dimenticato qualcosa, ad esempio gli elettori?

Ma forse ha ragione lei egregio signore. Oggidì l'espressione del voto non è più un fatto di coscienza e di scelta ponderata è un fatto da popolo sempliciotto che, tenuto ad arte nell'ignoranza politica, segue il pastore come un gran gregge di pecore.

Ma quando, noi ci chiediamo, inizierà la vera Democrazia? Quando inizieremo a parlare veramente di politica con serietà e in base ad una classificazione seria dei comportamenti dei politici di destra, di sinistra, di centro, di alto e di basso ,senza metterci i paraocchi che altri ci impongono. Perchè ad esempio io non posso votare  per un Anselmo qualsiasi che conosco come persona proba seria e molto preparata, ma non inquadrato in alcun partito ? Viviamo nella democrazia o nella partitocrazia? Perchè non istituiamo una lista libera di cittadini che si autopropongono "candidati"?

Quando staccheremo dal muro le arpe della riscossa democratica pacifica e civile per condurre il nostro Paese al vero governo del popolo divenuto adulto?

Vada caro signor Sindaco Dipiazza se Berlusconi glielo ordina. Per sua fortuna potrà contare su un elettorato molto particolare.

Noi del CAD che non  siamo assolutamente servetti di alcuno continueremo nella nostra lunga opera per informare la gente,  per aiutarla e migliorarne la vita quotidiana con piccole cose,  sempre senza il suo permesso o quello di Berlusconi o altri illustri personaggi di partito.

Non ce ne voglia caro signore( noi non abbiamo nulla contro di lei o Berlusconi o altri politici, anzi nel suo caso le riconosciamo molti meriti)ma avremmo gradito che lei il permesso lo attendesse da noi cittadini.

 

INFORMACAD  8

 

A CHE PUNTO STA LA VENDITA DEL PORTO DI TRIESTE ?- A.M.

 

E' risaputo da tutti gli abitanti di Trieste che lo scalo portuale era la principale attività di cui viveva la popolazione della città.

Anzi secondo alcuni Trieste stessa era stata costruita sul Porto (sin dai tempi di Maria Teresa d'Austria). Negli anni 70-80 il porto impiegava circa 5.000 addetti + tutto il terziario e l'indotto.

Verso la fine degli anni 80 , presidente il Prof. Michele Zanetti inviato DC del tempo, il Porto inizia la sua discesa agli inferi. I buontemponi erano soliti dire che da Porto di Trieste era diventato Porto Via. Attraverso alcune rivoluzioni culturali e sociali con la complicità dei Sindacati dei lavoratori non si pensa , in quegli anni ad adeguare le strutture per le nuove esigenze ( es. spazi per terminal container, tunnel sottomarino tra Porto Vecchio e Porto Nuovo ecc.) ma alla vendita dello stesso Porto: per prima cosa i venditori si liberano della gente attraverso furiosi "prepensionamenti"  ponendo sul mercato potenzialità lavorative che tanto avrebbero potuto ancora  dare al Porto rinnovato e quindi alla economia della stessa città. Per far ciò è ovvio che fu istituito il divieto del turnover, diversamente la manovra non sarebbe riuscita. Però nonostante questa ferrea decisione che chiudeva le porte in faccia a centinaia di lavoratori e cittadini, chissà come qualche elemento "raccomandato" romano ( ci riferiamo ad un vice-ammiraglio già in pensione) riuscì ad entrare nell'organico del Porto: sosteniamo ciò perchè tale figuro fu dotato di un Ufficio stabile, di un regolare numero di matricola ecc.

La manovra liquidatrice del Porto continuò. Ai vertici della Direzione Generale dell'EAPT salì un illustre "sconosciuto" per i tempi in cui avvenne la nomina. Successivamente subì un processo per essere stato incolpato di aver usato per propri fini personale dell'Ente ma ottenne piena liberatoria dalla magistratura e quindi "onore al merito e all'onestà". Chiese un risarcimento, se non si erra , di circa 2 miliardi del vecchio conio.

Nel frattempo il Porto fu letteralmente venduto alle Ditte Private che lavoravano già nello scalo le quali si proposero come la panacea contro tutti i mali portuali: ma il privato si tenne il proprio personale, non partecipò e nè finanziò modificazioni di rilevante interesse pubblico e solo consolidò il proprio benestare patrimoniale.

Quindi dopo alterne vicende e decadimenti giunse alla Presidenza il Boniccioli. Molti applaudirono la scelta credendolo un uomo affezionato alla sua città e al suo porto ma costoro si resero subito conto d'agitarsi mentalmente in sogni autosessuali.

Oggi la vandita del Porto è più che mai in atto: avanti il prossimo e stranamente l'uomo del "monte" raccomandato romano suddetto, un calibro giunto step and step a 25.000 € mensili , finalmente se ne va in pensione anzi era già in pensione e se ne va... non sappiamo dove. Forse per aver finita la sua attività insostituibile nel Porto di Trieste?

Ora il Porto vecchio è in vendita. Noi abbiano solo una finale e rassegnata considerazione da fare: se non  possiamo fermare la vendita di tale grande patrimonio cittadino qualcuno dovrà spiegarci il rapporto che si ricava tra metri quadrati venduti e occupazione del personale della città. E' solo questo dato positivo che può lenire ancora il dolore di aver perduto il porto della città, diversamente grideremo alla vergogna finchè avremmo fiato in gola e prima o poi troveremo o ci creeremo dei validi ascoltatori.

Risponda  qualcuno al CAD -( Associazione di difesa degli interessi dei cittadini) per dimostrare che non ha ragione .

 

INFORMACAD  7

 

LA FACCENDUOLA DEI SUPERMERCATI PAM - Inviato A.M.

 

Qualcosa non ci quadrava nella gestione dei "punti premio" rilasciati dai supermercati PAM e come CAD in difesa dei consumatori e dei nostri associati siamo andati a ficcarci il naso. E non c'eravamo sbagliati.

Come funziona il sistema dei punti CAD? Per prima cosa quando l'associato o altri vanno a fare la spesa alla PAM per ogni € speso ricevono 1 punto premio, qualunque sia l'entità della spesa. Questo vuol dire che appena uno spende 1 € diviene legittimo proprie-tario di un premio del valore di un punto per tacito accordo col commerciante. Però il commerciante che fa a questo punto? Dice che i tuoi punti saranno conteggiati ogni tre mesi. Ad esempio se in tre mesi hai contabilizzato 1000 punti dovrai scegliere un premio come da Catalogo. Non è chiaro il fatto che se non scegli nulla con i punti accumulati nel trimestre i medesimi punti hanno a valere e fanno accumulo con quelli che realizzerai nel trimestre successivo. Ma diamo per scontato che questo accumulo si possa fare e che tu non abbia raggiunto i punti necessari per acquisire il premio voluto dovrai rimandare ancora di un trimestre affinchè l'evento sperato si presenti... e siamo a 9 mesi! Ora supponiamo che neanche con il quarto trimestre tu possa giungere a questo traguardo. Che fa il signor commerciante PAM ? Ti fa decadere ogni tuo diritto: infatti dopo 12 mesi i punti non valgono più.

Questo meccanismo se non truffaldino almeno pone dei seri dubbi per le seguenti ragioni:

1) E' impossibile che il commerciante invalidi diritti acquisiti dai consumatori in forza di un contratto che preveda una prestazione solo a condizione che l'altra parte raggiunga determinati risultati. Il diritto di maturazione dei punti non può decadere; al massimo il commerciante con congruo anticipo può variare il catalogo dei premi.

2) Ci vuole spiegare il commerciante PAM come per una famiglia media diviene reale ad esempio riscattare il premio della lavatrice Hotpoint dell'Ariston? Questo premio infatti vale 40.000 punti e se facciamo due conti ciò vuol dire che nel tempo massimo di 12 mesi ( a condizione che ogni trimestre i punti si accumulino!) bisogna aver speso presso le casse del supermercato una somma pari a 40.000 € cioè 3.333 € mensili. Stiamo parlando di famiglie normali o di reggimenti militari?

Quindi sarebbe il caso di finirla con queste furberie. Veniamo a conoscenza che un tale dottore Marco Contò potrà spiegarci l'arcano. In questa sede il CAD - Associazione nazionale che difende e tutela i consumatori gli chiede rapide motivazioni.

In caso contrario dovremmo adire al giudice per rendere nulla questa clausola regolamentare unilaterale e dovremmo consigliare ai nostri associati di rivolgersi ad altri supermercati o alle tradizionali "botteghe" ove si trova ancora solerzia e cortesia.

Solo 15 giorni egregio dottor Contò.

 

INFORMACAD  6

 

 

ANCORA SUI SEMAFORI IMBROGLIONI. (f.z) -

 

 

E' notizia fresca che il Photored, quell'accidente che fa parte degli imbrogli dei Comuni, inventati per far  danno ingiusto ai cittadini automobilisti, così come le multe per divieto di sosta che ormai sono una vera e propria tassa civica, FUNZIONANO MALE. L'Unione Nazionale Consumatori attraverso un tecnico speciliazzato ha scoperto che questi apparecchi che fotografano (Photo) il passaggio dell'automobile con il rosso (Red) non funzionano quando la temperatura scende sotto lo "0".

Ovviamente l'azienda che ha prodotto l'imbroglio si difende pretestuosamente ma a noi del CAD non interessano le osservazioni di questi signori.

Ciò che vogliamo invece impugnare è la decisione assunta dai Comuni di adottare questo marchingegno senza averlo prima attentamente valutato nelle sue caratteristiche tecniche. 

Vogliamo sostituire gli uomini ( i vigili contestatori!) di un  tempo con le stupide macchine di adesso? Che idiozia!

Per questa ragione noi del CAD chiediamo a chiunque abbia notizia di una istallazione del T-red nel proprio Comune di darcene comunicazione. Siano pronti a chiedere  al Comune segnalato un rimborso di 10 € per ogni abitante a titolo di recupero danni morali per il rischio di essere incorsi genericamente in una multa ingiusta ed in una privazione di punti patente campata in aria.

C'è bisogno di aggiungere che il CAD non ha più voglia di scherzare?