Intervista al Presidente Nazionale del CAD Sociale Gerardo Rosa Salsano

(ASI) Roma - I Centri Ascolto del Disagio (CAD) stanno sorgendo volontariamente in ogni parte d'Italia, superando anche i confini nazionali, proponendosi come libere associazioni di cittadini tesi a favorire lo sviluppo sociale della collettività e del territorio in cui operano.

Ogni Cad ha un Presidente, un Referente o un Portavoce che lo rappresenta istituzionalmente ed é aperto ad ogni singolo cittadino o professionista, pervaso da spirito solidaristico sociale, al di là della sua aderenza o meno ai partiti politici.

Infatti, gli associati del CAD, sono accomunati esclusivamente da sentimenti di solidarietà sociale che contraddistinguono le loro azioni a beneficio della collettività, mettendo a disposizione le proprie abilità e competenze professionali al fine di prevenire e/o superare le condizioni di disagio culturale, economico politico, religioso, sociale, creando una rete che venga incontro alle esigenze degli individui, delle famiglie, delle imprese e delle categorie più svantaggiate che necessitano di inclusione sociale.

A tal proposito, in occasione della nascita di nuovi CAD in Abruzzo e nel centro Italia, abbiamo fatto la conoscenza del Presidente Nazionale (nonché fondatore del CAD una decina di anni fa), il Dott. Ing. Gerardo Rosa Salsano che ieri abbiamo intervistato per porgli alcune domande:

https://youtu.be/1FXCkMwzdls

 


L'unione fa la forza : per battere la crisi aiutiamo gli imprenditori in difficoltà.

Intervista del Presidente Salsano al settimanale "VERO"

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OCCHIOTV : Alessandro Di Pietro intervista il Presidente Nazionale dei CAD Ing. Gerardo Rosa Salsano



Articolo sul CAD di "AVVENIRE" del 02/06/2012

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Il disagio d'Azienda ha il suo "Centro d'Ascolto"
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CAD: C'E' CHI TI ASCOLTA IN DISCOTECA, INTERVISTA AL PRESIDENTE SALSANO

Articolo tratto da : http://www.lindro.it/CAD-c-e-chi-ti-ascolta-in  

 

 

A Torino nasce il primo Centro d’Ascolto per il Disagio giovanile

CAD, c’è chi ti ascolta in discoteca

Promuovere ’business sociale’ nei luoghi frequentati dai giovani, "come dei missionari"

 

Sono apartitici, apolitici, e non vogliono soldi dallo Stato. Sono 150mila in Italia, presenti in ottanta sedi sparse su e giù per la penisola, e varie migliaia già nel mondo, con quindici sedi all’estero. La loro mission è promuovere il benessere sociale facendo ’rete’: una rete positiva, propositiva e anche preventiva.

Perché i CAD, i Centri Ascolto del Disagio, stando a quanto dice il loro fondatore, Gerardo Rosa Salsano “non agiscono come le altre organizzazioni no profit, su un disagio che già esiste, ma fanno in modo da prevenirlo”. È questo che punteranno a fare anche a Torino, dove è nato il primo CAD giovanile, che sarà inaugurato con una grande festa e con la collaborazione del mondo dei dj, referenti riconoscibili del mondo dei giovani. “Vogliamo utilizzare il veicolo delle discoteche per presentare questa iniziativa – dice Salsano – che è la prima in Italia rivolta direttamente ai giovani, spesso spinti alla droga o alla devianza dalla mancanza di opportunità, che noi invece vogliamo creare promuovendo ‘business’ sociale, cercando sponsor e possibilità di fare finanziare una serie di attività agonistiche, sportive e culturali”.

Salsano, 51 anni, imprenditore salernitano, nel 2007 ha fondato i CAD pensando che il benessere sociale si possa creare con piccoli accorgimenti quotidiani, a partire dal rispetto delle regole, a partire dal non lucrare sul lavoro altrui: “chiediamo agli imprenditori – spiega – di non far figurare in busta paga dei loro operai uno stipendio di 1200 euro e poi di pagarne 800, e di non farli lavorare in nero. Vogliamo orari anche più giusti, che permettano di vivere meglio, di non essere soffocati dal lavoro”.

Non condividono la filosofia dei movimenti grillini che “in fin dei conti portano alla violenza” ma neanche quella della contestazione di piazza, e puntano all’educazione di tutti a un vivere comune rispettoso e solidale: “Siamo missionari che vogliono portare la buona novella a un popolo allo sfascio, persone che vogliono aiutare gli altri insegnando loro anche nuovi modelli di comportamento. E puntiamo a creare una grande rete di professionalità e di rapporti umani migliori”. L’idea è quella di fare gli imprenditori con una vocazione sociale, “senza calpestare gli altri. Un po’ come quando si va a Lourdes e si aiutano i malati, noi la nostra spinta positiva la usiamo per aiutare la gente a comportarsi diversamente”.

Avere una missione, tuttavia, non significa essere dei missionari: i volontari del CAD sono laici – anche se tra loro ci sono molti cattolici, ma non è una condicio sine qua non per fare parte del gruppo – che vanno sui territori, intessono relazioni, costruiscono rapporti. È un po’ la filosofia del mutuo-auto aiuto, che punta a mettere in rilievo le potenzialità di ognuno, anche di quelli normalmente ritenuti disagiati o disadattati, e quindi messi da parte dalla società.

“Siamo per la politica del fare – dice ancora il presidente nazionale Salsano – non siamo un partito e vorremmo aggregare tutte le associazioni d’Italia attorno alla nostra rete”. I CAD promuovono marketing sociale, con le altre associazioni sui territori organizzano tavoli di concertazione, fanno accordi commerciali con supermercati, con banche e con altri enti o istituzioni per promuovere il benessere sociale e individuale. “Promuoviamo – conclude Gerardo Rosa Salsano – un nuovo ecumenismo, basato sul rispetto delle regole e sull’aiuto degli altri, a partire a chi è in difficoltà”.

 

 


INTERVISTA AL PRESIDENTE GERARDO ROSA SALSANO

Trasformare il disagio in opportunità. Questa la “mission” dell’Associazione Cad (Centri di ascolto e prevenzione del disagio) nata in Italia, nel 2007. Ne abbiamo parlato con il fondatore, Gerardo Rosa Salsano, ingegnere e consulente industriale.

 

Come è nata l’idea del Cad?

 

 

Volevamo unire territorio e professionalità per dare vita a progetti di carattere sociale. Il Cad è costituito da un gruppo di persone (ormai 100mila in Italia, ndr) che vogliono semplicemente “dire la loro” e, un po’ meno semplicemente ma con grande convinzione, cambiare la società in cui viviamo.

 

Come?

 

Lavorando per un ritorno delle regole. Obiettivo possibile partendo dall’ascolto dei disagi sociali.

 

Non le sembra un settore per così dire “inflazionato”?

 

Nonostante l’esistenza di associazioni di volontariato dall’innegabile buona volontà spesso manca un coordinamento tra queste. Emerge il bisogno di fare sistema per acquisire più forza. Non bisogna dimenticare che spesso queste organizzazioni partono dal disagio, ma aiutare a “sopravvivere” nel disagio magari in attesa di sovvenzioni statali diventa molto difficile. Il Cad invece vuole avere un approccio attivo.

 

In che senso?

 

Il disagio può diventare un’opportunità, persino la base per il benessere. Pensiamo ai pensionati: un tempo gli anziani erano coloro che aiutavano i giovani a creare una nuova società. Perché non riproporre questa concezione? Oppure, parlando di tema attuale, l’immigrato che si integra e lavora, non rappresenta una fonte importante per il Paese. Le faccio un esempio pratico. Una cooperativa di Prato, costituita su iniziativa del Cad, gestisce un sito ecologico ed è interamente amministrata dagli zingari del luogo.

 

Insomma l’impegno sociale è vissuto in un ottica manageriale …

 

Certo. Noi siamo imprenditori che lavorano perché il disagio diventi progetto, promuoviamo una visione dinamica della società e crediamo che la capacità della gente, la sua professionalità, possa cambiare le cose. L’innovativo modello statutario dell’associazione prevede la creazione di Centri di ascolto e prevenzione al disagio attraverso una propria rete di delegati (presidenti regionali, provinciali, comunali) e capi dipartimento, ed altresì di convenzioni con associazioni presenti sul territorio che accettano di “fare rete”, apportando il loro contributo specifico e di settore. Solo mettendosi attorno ad un tavolo, i rappresentanti delle diversità potranno favorire l’evoluzione della società. Pur in breve tempo e con risorse limitate il Cad è già presente in tutte le regioni italiane ed in alcuni paesi esteri.

 

 


IL QUOTIDIANO "LA DISCUSSIONE" INTERVISTA IL PRESIDENTE SALSANO

Sul quotidiano politico fondato da Alcide De Gasperi il Presidente chiarisce il ruolo in politica del CAD e lancia l'Algoritmo per un futuro migliore:

 
"POLITICA,ECONOMIA,SOCIALE e CULTURA" possono coesistere per migliorarci e migliorare la Qualità della Vita.

 
L'art. è a Pag.2 del quotidiano scaricabile dal sito.

 

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La Discussione
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