Provincia di Bari

 

 

 


   Presidente              

                              

   Maria Domenica Mirandi 

 

 

Segreteria Organizzativa

 

Leonardo Ferrara


CAD GIOVANI BARESI


dipartimento sanita' secondo parere

Presidente              

                              

Maria Domenica Mirandi 

 


dipartimento arte e cultura

Presidente

 

Maria Milici


CAD PROVINCIA DI BARI: ALLESTITO UN GAZEBO PER I TESSERAMENTI‏

E' il CAD di Bari che lancia la sfida.

 

Ha allestito un gazebo e con i suoi dirigenti ha organizzato un sit-in in piazza per far conoscere il CAD.

 

E' una iniziativa fantastica che porta finalmente il CAD in piazza.

 

Interviene la Presidente Maria Mirandi: E' stata un'idea nata per esigenze organizzative.

 

La gente ha bisogno di noi e la piazza è il luogo adatto al dialogo e all'ascolto.

 

Conclude il Presidente Salsano: E' interessante la modalità di interazione con la gente.

 

E' un modo per far conoscere il CAD.

 

Mi piace l'obiettivo della Mirandi, iscrivere al CAD olre 5000 caddiani per la sola provincia di Bari entro luglio 2016.

 

Forza Maria ce la puoi fare.

 


DONA IL TUO TEMPO A CHI HA BISOGNO PROPRIO DI TE. A BARI NASCE IL PRIMO CAD.

"E' nato a Bari, il primo Centro di Ascolto Disagio: un luogo aperto al pubblico, in cui chiunque trova ascolto, comprensione e professionalità disposte a donarsi per aiutare chi ha bisogno". Lo dichiara in una nota la portavoce dei CAD a Bari, Irma Melini, consigliere comunale e fondatrice del primo sportello in Corso Sonnino 64.

"Il Cad è una rete di volontari, rappresentata in Puglia dalla Professoressa Maria Mirandi, presente in tutta Italia con più di 150.000 associati, che trova ospitalità nella città di Bari sotto il segno del motto di #scelgobari.

Per disagio - continua Melini - si intende tutto ciò che è "domanda senza risposte"; tutto ciò a cui anche le Istituzioni spesso restano indifferenti; un nuovo modo di ascoltare la gente, cercando di risolvere insieme i problemi della quotidianità.

L'apertura di questo Centro, nel cuore del mio quartiere di Madonnella, è solo

l'inizio di un percorso che si snoderà con altri centri di ascolto in altre zone della città, partendo dalle periferie.

E tutto questo ad opera di un gruppo di amici che, volontariamente Intendono aiutare chi ha necessità.

Conclude il Presidente Minardi:

Tante le iniziative che metteremo in campo anche per il santo Natale, convinti che ancora una volta Bari si ritroverà ad essere una città molto generosa e, quindi, aspettiamo i tanti amici che vorranno contribuire a questa "rete umana" che ci permetterà di aprire sempre più sportelli di ascolto.

Ci aspettiamo che Bari possa dare in questa occasione il meglio di sé


PUGLIA: IL CAD DI BARI RENDICONTA LE TANTE ATTIVITA’ EFFETTUATE SUL TERRITORIO E RILANCIA PER UNA AZIONE PIU’ INCISIVA CON LA NASCITA DI 5 CIRCOLI CIRCOSCRIZIONALI.

 

In questo momento di grande disorientamento sociale, culturale ed

economico ci rendiamo tutti conto che l 'ingiustizia più grande del

nostro paese non sono le tasse, non e’ la precarietà’, non e’ la

disoccupazione provocata della crisi, non e’ nemmeno la casta dei

politici: e’ la disuguaglianza. E’ questa l'in¬giustizia in cui confluiscono

tutte le precedenti, il fenomeno che indebolisce l'economia, frammenta

la società e snatura la politica. E’ il risultato del cambiamento, a partire

dagli anni Ottanta, nei rap¬porti di forza tra capitale e lavoro, degli

effetti di globalizzazione, nuove tecnologie e strategie d'impresa che

hanno distrutto posti di lavoro, delle conseguenze di politiche che

hanno ridotto tutele e diritti, fermato la redistribuzione, protetto i privilegi

e lasciato cre¬scere la povertà. Da qui viene l'impoverimento di nove

italiani su dieci e la concentrazione di reddito e ricchezza nelle mani

del 10 per cento di privilegiati: l'Italia - secondo i dati Ocse – e’ oggi

uno dei paesi più disuguali d'Europa. Questa realtà, e’ il complicato

intreccio di fattori che l'ha determinata, e’ rimasta fuori dai riflettori

della campagna elettorale, oscurata dai media, difficile da com¬-

prendere anche per molti cittadini.

E’ interessante osservare che non ci sono più identità collettive, organizzazioni sociali, dal sindacato ai partiti, a filtrare, elaborare e dare forma al rifiuto di un sistema che non funziona; ci sono essenzialmente le personalità dei leader e la comunicazione televisiva o sul web che coinvolge, appunto, gli individui nel loro isolamento.

Questo orizzonte esclusivamente individuale è alla base della diffusa accettazione, negli ultimi decenni, di disuguaglianze crescenti.

Proprio in questo scenario italiano il Cad di Bari e provincia stanno avendo i primi risultati di aiuto concreto dati ai cittadini destabilizzati. e disorientati.

Nel mese di maggio è stato risolto un problema legale legato a problematiche condominiali.

Nel mese di giugno è stato risolto un problema tributario ad un anziano di ottantotto anni.

Nel mese di luglio, dopo pochi giorni dall’accordo con la Fondazione “Dino Leone”, è stato risolto un problema sanitario ad un giovane.

Da tutto ciò emerge la necessità di essere sempre più presenti sul territorio per essere vicini ai cittadini che necessitano di aiuto in tutti i campi.

A tal fine il Cad Sociale provvederà alla nomina dei Presidenti dei cinque Municipi di Bari per meglio rapportarsi a tutta la cittadinanza..

 


BARI: IL GRUPPO PROVINCIALE DEL CAD METTE A PUNTO L’ORGANIZZAZIONE DELLO SPORTELLO. PROFESSIONISTI ED ESPERTI ANCHE AL SERVIZIO DELLA CITTA’ ASSIEME AL GRUPPO CITTADINO.

Interviene la Presidente MARIA DOMENICA MIRANDI: L’Italia crolla su se stessa, si contano i fallimenti aziendali, la perdita del lavoro, le dif¬ficoltà economiche sono sempre più grandi e le tragedie si susseguono giorno dopo giorno.Nel nostro Paese, negli ultimi tempi, c’è uno scenario sempre più inquietante. La crisi, per noi che la viviamo giorno per giorno, è innanzitutto un fattore d’indebolimento personale che ci rende vulnerabili e a volte persino vili. Siamo costretti ad equilibrismi di tutti i tipi per non essere disarcionati, per restare aggrappati al poco che ancora non ci è stato tolto. Difendere la propria dignità è diventato un lusso, un rischio, un privilegio.Le ricerche concordano, che accanto alla persistenza di sacche di povertà da tempo conosciute e che nel tempo tendono a riprodursi, da alcuni anni si registrano situazioni di impoverimento che presentano tratti del tutto inediti rispetto al passato. Con riferimento a questa seconda figura della povertà è, in particolare, il processo di destabilizzazione degli stabili che caratterizza queste situazioni: biografie che hanno conosciuto un pieno inserimento sociale e una piena integrazione lavorativa che oggi si trovano a confrontarsi con l’incertezza di una condizione che li espone al rischio di un impoverimento più o meno estremo. E’ la classe intermedia a non farcela più. Conseguenze della “nuova” povertà sono : Il silenzio e il ripiegamento nel privato che sempre più frequentemente si osservano. La povertà viene vissuta come una "questione privata", estranea alla sfera pubblica. Riportare al centro della sfera pubblica queste condizioni di deprivazione è la sfida a cui siamo tutti chiamati.Le persone che si trovano in condizione di povertà faticano a soddisfare i bisogni primari. Ciò incide sulla loro possibilità di accedere a beni di ordine superiore come quelli culturali e anche affettivi.In particolare, dove la situazione familiare è già fragile l'ulteriore problema economico può far saltare la convivenza. La negazione di queste possibilità incide pesantemente sul futuro dei più giovani.

Interviene il Presidente RAFFAELE REGA: I servizi pubblici sono in crisi e non riescono a fare fronte a quest'emergenza. Hanno una carenza sempre maggiore di risorse, mentre al contrario la domanda continua ad aumentare.In una situazione così complessa e difficile, è importante proporre un'alternativa per una società aperta e libera, costruendo sedi di confronto in funzione di una innovazione programmatica.

 

Conclude la Presidente MARIA DOMENICA MIRANDI: In questo contesto nazionale nasce a Bari il Cad con lo scopo di riportare al centro della vita le persone e la comunità come fondamento della nostra società. Questi primi momenti sono essenziali per garantire sufficientemente tutti coloro che versano in condizioni di difficoltà e accedere alle informazioni necessarie per cercare di costruire un progetto di vita dignitoso.

Il Cad di Bari vuole organizzare per l’intera collettività una rete solidale che dà voce alla moltitudine di cittadini esasperati, privati dei diritti fondamentali, inascoltati e isolati senza più speranza perché mai messi nella condizione di esprimersi per essere ascoltati, per creare un progetto di crescita che metta al centro le capacità delle persone, di tutte le persone nessuno escluso, il loro sviluppo e la loro effettiva possibilità di essere.

Lavorare su un nuovo concetto di crescita alla base di un modello di sviluppo che metta al centro il miglioramento effettivo del ben-essere, considerando le persone come la ricchezza principale di un paese e metterle in condizione di evitare il rischio di scivolare in spirali negative che portano a una condizione di svantaggio corrosivo.

Gli interventi saranno mirati a tutti i settori di interesse comune: sanità, giustizia, fisco, pensioni, condomini, istruzioni e problemi amministrativi.

Noi da Bari …….. CI SIAMO

 


BARI: IL GRUPPO PROVINCIALE DEL CAD AL LAVORO PER RILANCIARE L’ECONOMIA DELL’AREA.

Il Presidente Nazionale Gerardo ROSA SALSANO ha incontrato a Bari la Neo Presidente “Maria Domenica Minardi”, insegnante ed esperta di Bilanci e Finanza.

 

Interviene la Neo Presidente MARIA DOMENICA: In questa Provincia il CAD può fare molto. I problemi che sta attraversando l’Italia sono amplificati qui a Bari e soprattutto in provincia. Il 50% dei giovani baresi non lavora e l’atro 50% provvede ad allestire una buona valigia di cartone ed imigra al Nord o all’estero in cerca di un Paradiso che non c’è. La situazione è esplosiva e la questione meridionale è ancora presente, viva e vegeta.

 

Conclude il Presidente Gerardo ROSA SALSANO: Maria Domenica ha un gruppo ben assortito con un programma di lavoro nel sociale ben definito e strutturato. Bisogna adesso organizzarsi sul Territorio, ma i gruppi già presenti a Gravina ed Altamura aiuteranno la neo Presidente nel realizzo della grande impresa.

 

AUGURI MARIA DOMENICA !!!