La satira rappresenta la miglior tradizione per esprimere le “salate verità”.

11 NOVEMBRE – “FESTA DELLA MEZZADRIA POLITICA”

 

 

Nella tradizione bucolica, l’11 novembre, i mezzadri si insediavano nei poderi del padrone. La data seguiva l’andamento della natura. Le rotazioni agrarie (grano, medicaio sativo, sorgo, mais, prato stabile…) e la stalla (vacca reggiana, tor ed la Barisela) iniziavano il letargo. Per tre giorni, le uggiose nebbie padane, concedevano una tregua per rispettare la tradizionale estate di San Martino magistralmente decantata da Carducci:

 

 

 

La nebbia a gl'irti colli

piovigginando sale,

e sotto il maestrale

urla e biancheggia il mar;

 

va per le vie del borgo

dal ribollir de' tini

va l'aspro odor de i vini

l'anime a rallegrar.

 

Gira su' ceppi accesi

lo spiedo scoppietando:

sta il cacciator fischiando

sull'uscio a rimirar

 

tra le rossastre nubi

stormi d'uccelli neri,

com'esuli pensieri,

nel vespero migrar

 

 In riunioni surreali, i moderni mezzadri (scarnificati partiti politici senza elettori) anzichè parlare di nuove colture (programmi) discettano sulla transumanza verso terre promesse (sulle ipotetiche percentuali da incassare nel mettere le bandiere in naftalina)….

 

 

C’è odore di vecchio nell’aria. Vecchi nell’animo, vecchia politica, vecchi ragionamenti nascondono il nulla. Ben tristo il destino di gloriosi partiti che per la mezzadria di pochi (ipotetici scranni), soffocano la speranza di un mondo migliore.

 

 …mentre l’economia, la finanza e la nonpolitica producono “Mala tempora currunt”, mai come in questi oscuri momenti, l’amor di Patria imporrebbe a tutti, con umiltà e spirito di servizio, di diventare Volontari per l’Italia. La loro strategia è basata sull’unico spread che paga: “Aspettare gli ultimi per arrivare assieme”

 

 

 

il portavoce del tavolo Hemingway-Cadsociale

                  (Mario Guidetti)