ASTE GIUDIZIARIE
…il mercato delle case e delle anime….
Al tavolo politico-letterario Ernest Hemingway-Cadsociale del bar di Puianello sono distese tre pagine di un quotidiano con gli annunci delle aste giudiziarie: 64 immobili abitativi, 3 terreni, 2 capannoni, 9 altri immobili. Effetti della crisi economica e della terza guerra mondiale scatenata dai turpi gnomi della finanza che “si genuflettono solo davanti al simulacro el dio denaro”.
I membri del tavolo conoscono chi, simile a un gufo, dall’enclave del bar planerà sull’asta giudiziaria, farà la sua offerta, per molto meno del suo valore si aggiudicherà la casa di un qualche sfortunato o grullo che l’avrà consegnata alla banca assieme a un pezzo della sua anima. Quel gufo, già avaro milionario sconosciuto al fisco, si vanterà dell’affare, già preparandosi ai nuovi legalizzati arrembaggi.
Al tavolo, il cui primo principio è quello di schierarsi sempre dalla parte dei deboli e degli ultimi, se fossero governanti decreterebbero la nazionalizzazione pro-tempore degli immobili abitativi messi all’asta affittandoli agli ex proprietari e riservando a loro il diritto di riscatto per 20 anni.
Qualora questo avvenisse (pia illusione), al tavolo sarebbero i primi a definire il Governo “equo e giusto e Monti-Robin Hood”
il portavoce del tavolo Hemingway-Cadsociale
(Mario Guidetti)