L’ATTUALITA’ DI ENRICO (BERLINGUER)

 

Al tavolo politico-letterario Ernest Hemingway-Cadsociale del bar i Puianello .a volte possono essere accusati di nostalgia. Per loro è un onore se riferito al fatto che l’etica dei Padri Costituenti ha ancora valore. L’etica sottintende pari opportunità e, nella corsa della vita, fermarsi ed aspettare chi resta indietro per arrivare insieme. Ed è guardando ai politici della tanto vituperata “Prima Repubblica”, scorrono i ricordi dei Pertini, Saragat, Moro, Cossiga e…Berlinguer.

Correvano gli anni 80, di Berlinguer al tavolo stanno leggendo una intervista rilasciata ad Eugenio Scalfari. Titolo: «I partiti sono diventati macchine di potere», sottotitolo: «I partiti non fanno più politica», «I partiti hanno degenerato e questa è l'origine dei malanni d'Italia».

Berlinguer, “l’asceta della politica”, fin da allora (28 luglio 1981) affermava che “I partiti sono soprattutto macchine di potere e di clientela….gestiscono interessi, i più disparati, i più contraddittori, talvolta anche loschi, comunque senza alcun rapporto con le esigenze e i bisogni umani emergenti, oppure distorcendoli, senza perseguire il bene comune” – “I partiti hanno occupato gli enti locali, gli enti di previdenza, le banche, le aziende pubbliche, gli istituti culturali, gli ospedali, le università, la Rai TV, alcuni grandi giornali” – “Noi vogliamo che i partiti cessino di occupare lo Stato. I partiti debbono, come dice la nostra Costituzione, concorrere alla formazione della volontà politica della nazione; e ciò possono farlo non occupando pezzi sempre più larghi di Stato, sempre più numerosi centri di potere in ogni campo, ma interpretando le grandi correnti di opinione, organizzando le aspirazioni del popolo, controllando democraticamente l'operato delle istituzioni“ – “Noi pensiamo che il privilegio vada combattuto e distrutto ovunque si annidi, che i poveri e gli emarginati, gli svantaggiati, vadano difesi, e gli vada data voce e possibilità concreta di contare nelle decisioni e di cambiare le proprie condizioni, che certi bisogni sociali e umani oggi ignorati vadano soddisfatti con priorità rispetto ad altri, che la professionalità e il merito vadano premiati, che la partecipazione di ogni cittadino e di ogni cittadina alla cosa pubblica debba essere assicurata” – “Noi pensiamo che il tipo di sviluppo economico e sociale capitalistico (finanza e del denaro – nota dei membri del tavolo Hemingway) sia causa di gravi distorsioni, di immensi costi e disparità sociali, di enormi sprechi di ricchezza - “Quel che deve interessare veramente è la sorte del paese…..quando si chiedono sacrifici alla gente che lavora ci vuole un grande consenso, una grande credibilità politica e la capacità di colpire esosi e intollerabili privilegi. Se questi elementi non ci sono, l'operazione non può riuscire”…. È un delitto avere queste idee?”

Si è dissolta la Prima Repubblica, siamo al de profundis della Seconda, molta acqua è passata sotto i ponti mentre all’eterogeo tavolo Hemingway, rendono onore al “compagno Berlinguer, morto a Padova l’11 giugno 1984” e si chiedono: “ma i “nuovi politici” perché non guardano agli insegnamenti che venendo dal passato, sono tutt’ora attuali?”

 

 

Il portavoce del tavolo Hemingway-Cadsociale

(Mario Guidetti)