COSTI DELLA POLITICA

NO AL DECRETO: “Bocciati i tagli alle Regioni” RIDUZIONE NUMERO PARLAMENTARI: “Ci stanno prendendo in giro”

“La commissione bicamerale per gli Affari regionali ha bocciato all’unanimità il decreto che taglia i costi della politica per gli enti locali….” Tra le altre cose, il decreto del Consiglio dei Ministri del 4 ottobre tendeva ad introdurre tagli e tetti ai compensi di consiglieri e assessori, lo stop ai vitalizi facili, la riduzione delle poltrone, controlli sulle attività degli enti da parte della Corte dei conti, anche con l’utilizzo della Guardia di Finanza, il pareggio di bilancio, la non ricandidabilità di amministratori ritenuti responsabili del dissesto finanziario dell’ente, controlli sulle attività partecipate.

 

Della serie “il popolo è indignato e…noi lo zittiamo con le balle”, anche la riduzione del numero dei parlamentari, dopo il voto al Senato, si è incagliato in qualche meandro della Camera. Tutto, ma proprio tutto fa pensare che “lor signori (signori si fa per dire)” non riusciranno ad approvare la pur modesta riduzione del numero dei parlamentari dagli attuali 630 a 508.

 

In buona sostanza, mentre la fiducia nei partiti è abbondantemente sotto al 5%, mentre il partito di maggioranza è quello dell’astensione, mentre l’economia del Paese langue, mentre persone perbene che non riescono a pagare il mutuo consegnano anima e casa alle banche…., ebbene, la Casta autoreferenziale ha difeso le prerogative proprie e delle altre Caste e di riduzione dei costi….. ne riparleranno i rottamatori od i nuovi movimenti, gli unici che quando andranno a chiedere i voti (forse) non verranno accolti……”in malo modo”

 

Mala tempora currunt

 

il portavoce del tavolo Hemingway-Cadsociale

(Mario Guidetti)

 


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